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1) Dizion. 5° Ed. .
CIECO e anche CECO
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CIECO e anche CECO.
Definiz: Add. Privo del senso della vista.
Dal lat. caecus. –
Esempio: Dant. Parad. 16: E cieco toro più avaccio cade Che cieco agnello.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 5: Santo Francesco, per l'asprezza della penitenzia, e continuo piagnere, era diventato quasi cieco, e poco vedea.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 48: Quando io veggo un che non è Zoppo, gobbo, rattratto o cieco, io dico Che gli è bello.
Definiz: § I. E figuratam., Che non conosce il vero, il bene, o simili; Che è come privo della luce della mente, o per difetto di senno naturale, o di dottrina, o per eccesso di passione. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Frate, Lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui.
Esempio: Petr. Rim. 2, 243: Ch'al cieco mondo ha già volte le spalle.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 100: Egli è pur certo grata cosa a considerare quanto gli uomini sieno ciechi nelle cose dove peccano, e quanto sieno acerrimi persecutori de' vizj che non hanno.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 76: E l'innocenza mia, che costà sopra È nota, al monde cieco anco si scopra.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 108: Ognuno è cieco in giudicar delle cose proprie.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 36: In fino i ciechi idolatri s'avvidero ch'ella [la morte] fu sentenza del cielo.
Definiz: § II. E detto di passione, particolarmente di quella dell'amore cieco, dell'ira cieca, della cupidigia cieca, e simili, vale Sregolato, Non retto o Non contenuto dalla ragione, Eccessivo. –
Esempio: Dant. Inf. 12: O cieca cupidigia, o ira folle, Che sì ci sproni nella vita corta, E nell'eterna poi sì mal c'immolle.
Esempio: E Dant. Parad. 30: La cieca cupidigia che v'ammalia, Simili fatti v'ha al fantolino, Che muor di fame, e caccia via la balia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 70: Se col cieco desir che 'l cor distrugge, Contando l'ore non m'ingann'io stesso.
Definiz: § III. Detto di obbedienza cieca, fede cieca e simili, vale Totalmente sommesso, Pieno, Assoluto. –
Esempio: Red. Lett. 3, 4: Ringraziatemi della cieca obbedienza, con la quale vi ho servito.
Definiz: § IV. E riferito a legge, ad amministrazione della giustizia, e simile, vale Che non ha riguardo ad alcuno. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 166: Ed oltre a ciò [pensando] la cieca severità delle leggi, e de' rettori.
Definiz: § V. Detto di sorte cieca, fortuna cieca, caso cieco e simili, vale Che opera senza alcuna ragione o discernimento, Inconsiderato. –
Esempio: Cat. Cost. volg. 47: Quando non se' savio, e non tratti li tuoi fatti con ragione, non dire la fortuna cieca.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 23: La sua parte a ciascun distribuita È dal capriccio della cieca sorte.
Definiz: § VI. E detto di avvenimento cieco, vale Che non si può prevedere, o Non se ne conoscono le cagioni. –
Esempio: Colonn. Guid. 101: Pensino li uomini prodi, come sono ciechi li avvenimenti delle cose in questo mondo.
Definiz: § VII. E pur figuratam., detto di luogo, aria, notte e simili, vale Privo di luce, Oscuro; ma è più che altro dell'uso poetico. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è? o perchè non è teco?
Esempio: E Dant. Inf. 27: Se tu pur mo in questo mondo cieco Caduto se' ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 108: Chiuso gran tempo in questo cieco legno Errai, senza levar occhio alla vela.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 367: Per quello cieco polverio andava cercando solamente Turno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 130: Gli sopravenne Quivi la notte, e l'aer nero e cieco.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 32, 69: Prima arrivi che la cieca notte Fatt'abbia oscuro il mondo in ogni canto.
Esempio: Bern. Orl. 44, 45: Giunto che fu nella più cieca e muta Selva, si volge al fonte di Merlino.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 12: Or tu sia meco E reggi l'armi mie per l'aer cieco.
Esempio: Segner. Pred. 121: In quanto cieche caverne si seppellì!
Definiz: § VIII. E detto di vita cieca, vale Non guidata dalla ragione e dalla virtù, Non rischiarata dalla luce morale, e perciò Ignobile, Senza fama. –
Esempio: Dant. Inf. 3: E la lor (degl'ignavi) cieca vita è tanto bassa, Che invidiosi son d'ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa ec.
Definiz: § IX. E per Non visibile, Avvolto nell'oscurità, nelle tenebre. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Chi siete voi, che contra il cieco fiume Fuggito avete la prigione eterna?
Esempio: Simint. Ovid. Metam. Suppl. 19: Le tenebre e la notte scemano la vergogna: e colla mano manca tiene la mano della balia, e l'altra mano col movimento cerca la cieca via.
Esempio: Ar. Rim. 1, 293: O sicuro, secreto e fido porto, Dove fuor di gran pelago due stelle, Le più chiare del cielo e le più belle, Dopo una lunga e cieca via m'han scorto (qui in locuz. figur.).
Definiz: § X. E per Nascosto, Occultato, Posto in modo, o in luogo, da non essere scorto. –
Esempio: Red. Son. 42: Ma un cieco laccio il folle piè m'avvinse.
Definiz: § XI. Detto di sortita cieca, vale Improvvisa, Fatta di notte o da luogo nascosto. –
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 70: Acciocchè quindi potessero i cittadini con sortite cieche scagliarsi in mezzo a' nemici.
Definiz: § XII. E detto di cespuglio cieco, macchia cieca e simile, vale Così folto da non potervi penetrare con l'occhio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 52: E fuor di quel cespuglio oscuro e cieco Fa di sè bella ed improvvisa mostra.
Definiz: § XIII. Detto di scoglio cieco, vale Coperto dalle acque, e perciò non visibile e pericoloso. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 2, 45: Tiene [il nocchiero].... pensiero fin sotto al mare, che scoglio cieco non l'urti [la nave].
Definiz: § XIV. Detto di fossa cieca, vale Coperta comecchessia, in modo che non si veda. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 80: Quali sieno le fosse aperte, ad ognuno è noto: le cieche si fanno in questo modo.
Definiz: § XV. Detto di laberinto cieco o delle sue vie, vale Che non ha riuscita, e dove si va errando come alla cieca. –
Esempio: Car. Eneid. 5, 831: In quante guise a zuffa Si viene in campo; in quante si discorre Per le molte intricate e cieche strade Del labirinto che si dice in Creta Esser construtto; in tante s'aggiraro ec.
Esempio: Salvin. Annot. Bocc. Com. 357: La medaglia.... ha nel rovescio la pianta del laberinto, di figura quadra, con istrade, e mura addiritto, che le chiudono, ma che terminano in una via cieca, che non ha riuscita.
Definiz: § XVI. Cieco, aggiunto di porta cieca, finestra cieca e altra simile apertura, vale Che non ha sfondo, Finto. –
Esempio: Borgh. V. Lett. 116: Viene un arco trionfale con quattro portoni dinanzi, due in testa; de' quali uno è cieco, e non ha riuscita.
Definiz: § XVII. E detto di canale cieco, condotto cieco, fosso cieco e simili, vale Pieno, Ripieno, Intasato. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 197: Era necessario che gli Spagnuoli passassero per le cave della turba (torba) tutte cieche d'acqua e di fango, delle quali erano piene le campagne là intorno.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 194: Saranno tutti fossi ciechi, ed inutili allo scolo.
Definiz: § XVIII. Detto di lettere, note musicali od altro segno stampato o scritto, vale Che ha l'occhio riempito e come turato d'inchiostro.
Definiz: § XIX. Detto di colpo cieco , ferita cieca, vale Dato senza mirare ne come nè dove si mena. –
Esempio: Plut. Vit. 195: Venne una lancia tutta di ferro a Persea, e nella verità la punta della lancia non lo toccò, ma passegli per lo costato sinistro,.... e maculogli la carne, e fecesi vermiglia: e questo fu un colpo cieco.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 18: Molti d'essi piagati, e molti spenti Son da cieche ferite all'aer bruno.
Definiz: § XX. Aggiunto di lettera cieca, vale Non sottoscritta, o Anonima, e per lo più contenente accuse od ingiurie. –
Esempio: Red. Lett. 3, 194: Nel quale [piego] è stato letto da S. A. S. le stesse cose, che in due altre simili lettere cieche le sono state scritte.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 168: Scrive lettere cieche e fa cartelli.
Esempio: Monet. Poes. 6: E con lettere cieche soglion dare Lo scacco matto a chi fanno il compare.
Definiz: § XXI. Aggiunto di petto cieco o mammella cieca, vale Che non ha capezzolo, o che lo ha così poco rilevato da non potere allattare.
Definiz: § XXII. Aggiunto di punto cieco, vale Fatto in modo che appena apparisca nella stoffa o nel panno.
Definiz: § XXIII. Intestino cieco. –
V. Intestino.
Definiz: § XXIV. Lanterna cieca. –
V. Lanterna.
Definiz: § XXV. Cieco Nume, Dio cieco, Fanciullo cieco e simili, dicesi poeticam. Amore, che soleva rappresentarsi bendato, o privo della vista. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 192: Cieco non già, ma faretrato il veggo,.... Garzon con l'ali.
Definiz: § XXVI. Cieco degli occhi, della mente, Cieco dell'anima, e simili, in relazione espressa o sottintesa con la cecità corporale, valgono Privo o Scarso di luce intellettuale, d'intelligenza. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 64: Tutto 'l dì veggiamo molti grandi letterati essere più ciechi dell'anima, che le bestie.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 224: Credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa, come tu se' cieco di quegli della mente?
Definiz: § XXVII. Cieco di Dio, trovasi detto per Privato della conoscenza di Dio, in quanto esso è luce all'anima umana. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 133: Onde per la superbia mostra S. Agostino, ch'era egli in prima cieco di Dio.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. appr.: Onde all'uomo infedele e cieco di Dio, dice Geremia ec.
Definiz: § XXVIII. Cieco d'amore, di furore, d'ira, vale Sopraffatto da tali passioni, sì che non obbedisce più al freno della ragione.
Definiz: § XXIX. Cieco di se stesso, della propria opinione, del fatto proprio e simili, vale Innamorato di sè o delle sue opinioni, tanto da non conoscere se stesso e le proprie opinioni per quello che realmente sono. –
Esempio: Cavalc. Specch. Cr. 52: Gli pareva essere un gran fatto, ed era cieco di se medesimo.
Esempio: E Cavalc. Specch. Cr. 54: Alquanti superbi, che sono ciechi de' fatti loro.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 156: Sono questi così fatti uomini sì ciechi di loro, che non credono che piacevolezza sia, se non quella che ciascuno in sè e in altrui adopera.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 142: E vedevala così cieca del fatto suo, che egli teneva per certo, che egli non avesse ad esser gran fatto fatica al persuaderla.
Esempio: Deput. Decam. Proem. 14: Non pensiamo però, che debbano esser tanto scortesi, o, che sarà me' dire, così ciechi delle loro opinioni, che ec.
Definiz: § XXX. Esser cieco per alcuno, dicesi figuratam. per Portargli tanto amore, da non conoscerne i difetti, o da contentarlo in qualsivoglia cosa senza discernimento.
Definiz: § XXXI. Alla cieca, posto avverbialm., vale A modo di cieco, Come chi non ci vede. –
Esempio: Bern. Orl. 49, 19: Fassi alla cieca ma non alla muta, Tanta è la polve e 'l fumo in aria accolto.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 452: Nelle questioni naturali.... la cognizione degli effetti è quella che ci conduce all'investigazione e ritrovamento delle cause; e senza quella, il nostro sarebbe un camminare alla cieca (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXXII. Alla cieca, vale anche Inconsideratamente, Senza discernimento, Senza ponderazione. –
Esempio: Segner. Paneg. 236: Poichè non fu egli uno sposo a lei tocco in sorte o da lei tolto alla cieca, com'era già folle usanza de' Lacedemoni ec.
Esempio: Borghin. S. Tertull. 3: Quelchè non sanno, giudicano alla cieca esser tale; che se lo conoscessero, non lo potrebbero odiare.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 215: Operarono essi alla cieca.
Definiz: § XXXIII. E coi verbi Credere alla cieca, Aver fede alla cieca e simili, vale Senza esame, Senza discussione. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 20: Imperciò che la ragione non dee così alla cieca dar fede a' sensi.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 6: Se uno de gli antichi savj registrò per vero ne' suoi volumi qualche racconto, dalla maggior parte di coloro, che son venuti dopo, alla cieca, e senza cercar altro, è stato creduto.
Definiz: § XXXIV. E coi verbi Battere alla cieca, Percuotere alla cieca, Ferire alla cieca e simili, vale All'impazzata, Senza distinzione, Senza riguardo, A caso. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 19, 82: Fatti qual viva bracie in volto rossi, Coi lor ronciglj, ognun de' quai ben rade, Menan colpi alla cieca.
Esempio: Segner. Pred. 24: Son poscia i primi, quando lo veggano nella vernata già secco, a levar la scure; e a dargli alla cieca tra capo e collo, tra tronco e rami.
Esempio: E Segner. Guerr. Fiandr. volg. 140: Incrudelivano alla cieca contra di tutti.
Definiz: § XXXV. Fare a mosca cieca. –
V. Mosca.
Definiz: § XXXVI. In forza di Sost. Chi è privo del senso della vista. –
Esempio: Dant. Purg. 13: Così li ciechi, a cui la roba falla, Stanno a' perdoni a chieder lor bisogna, E l'uno il capo sopra l'altro avvalla.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Sì come cieco va dietro a sua guida.... M'andava io.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 8: Menando quivi zoppi ed attratti e ciechi.
Definiz: § XXXVII. E figuratam., Colui che è privo del lume della mente, che non conosce il vero, o il bene. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Gli diritti occhi torse [Ciacco] allora in biechi, Guardommi un poco, e poi chinò la testa, Cadde con essa a par degli altri ciechi.
Esempio: E Dant. Purg. 18: Drizza, disse, ver me l'acute luci Dello intelletto, e fieti manifesto L'error de' ciechi che si fanno duci.
Definiz: § XXXVIII. E per Malaccorto, Balordo; onde la maniera Avere a far con ciechi, per Dover trattare con persona poco accorta e balorda. –
Esempio: Machiav. Comm. 188: Credevi tu... aver a fare con ciechi, o con gente che non sapesse interrompere le disonestà di questi tuoi disegni?
Definiz: § XXXIX. Cieco nato, dicesi Colui che è cieco fin dalla nascita. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 71: Cristo.... collo sputo alluminò lo cieco nato.
Definiz: § XL. Bastonate da cieco o da ciechi, Colpi da cieco o da ciechi, Mazzate, o simili, da cieco o da ciechi, vale Bastonate, Colpi, Mazzate forti, e date senza badare dove si coglie. –
Esempio: Bern. Orl. 66, 55: Queste mazzate da ciechi si danno, Che pietà me ne vien solo a vedere.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 45: Amor fa meco Da quale egli è, mi tira Bastonate da cieco (qui in locuz. figur.).
Esempio: Fag. Rim. 5, 236: Teme ciascun di fare il bravo meco, Per non provar quai son colpi da cieco.
Definiz: § XLI. Musica da ciechi, dicesi familiarmente di Musica lunga e monotona, e quindi noiosa; come appunto suol essere quella dei ciechi, che van cantando o sonando per le vie a fine di elemosina.
Definiz: § XLII. Essere due ciechi a fare alle bastonate, dicesi proverbialmente di due persone, le quali disputano a sproposito di cosa che poco e male conoscano, o senza intendersi tra loro. –
Esempio: Magal. Lett. At. 226: Saremo due ciechi che facciamo alle bastonate.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 480: Di due che disputano e senza conclusione e senza intendersi, dichiamo: Son due ciechi che fanno alle bastonate.
Definiz: § XLIII. Essere, una cosa, un cantar di cieco; trovasi detto proverbial. per Esser molto lunga; presa la similitudine dal cantare de' ciechi, che per solito è noiosamente lungo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 167: Poi che noi siam per ragionare e bere, E son le notte un gran cantar di cieco.
Definiz: § XLIV. Fare un cantare, o un gran cantar di cieco, si disse proverbial., e per la stessa similitudine, per Parlare a lungo e noiosamente e senza conclusione; ed anche Gridare molto ed a lungo per isdegno che s'abbia d'alcuna cosa. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 154: Io non vi dico, se e' le salse il moscherino, e s'ella ne fece un cantar di cieco.
Esempio: Varch. Ercol. 84: Fare un cantar di cieco è fare.... una filastroccola lunga lunga, senza sugo o sapore alcuno.
Definiz: § XLV. Fare come i ciechi da Bologna, da Ferrara o da Milano, a cui si dà un soldo perchè comincino a cantare, e bisogna poi darne loro due perchè si chetino; e più brevemente Fare come i ciechi da Bologna, da Ferrara o da Milano, dicesi proverbialmente d'uno che si fa molto pregare a fare una cosa, di cui è richiesto, e bisogna poi pregarlo anche di più perchè smetta. –
Esempio: Lipp. Malm. 8, 44: Paride fece un po' del vergognoso; Ma nel veder le bombole nel ghiaccio, Mandò presto da banda la vergogna, E fece come i ciechi da Bologna.
Esempio: Not. Malm. 2, 652: Come i ciechi da Bologna; si dà loro un soldo perchè comincino a cantare, e bisogna poi dargliene due perchè si chetino. Ci serve per esprimere uno, che si faccia molto pregare a fare una tal cosa, mostrando non voler farla, e bisogna poi pregarlo che resti di farla.... Qui intende, che Paride si fece pregare a mangiare e bere, e poi non si trovava il modo che egli restasse.
Definiz: § XLVI. Giudicare come il cieco de' colori, vale Giudicar di cose che ci sono affatto ignote. –
Esempio: Bellinc. Rim. 16 t.: Certi savj e gagliardi con parole Che non sanno i segreti de' signori Giudican, come il cieco de' colori, A dir facciam così, così si vole.
Definiz: § XLVII. Invitare a cena i ciechi o Torre a cena i ciechi, si disse in modo proverbiale per Fare una bella cena agli amici in segno di allegrezza per qualche ventura toccataci; forse dal costume che avevasi d'invitare a siffatte cene i ciechi, acciocchè cantassero. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 24: E tu che al punto sempre mai t'arrechi, Stasera a cena potrai tôrre i ciechi.
Definiz: § XLVIII. Mangiare il cavolo co' ciechi vale proverbialm. Aver che fare con persona poco avveduta. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 280: Questi pertanto, come color che saviamente si danno ad intendere di non aver a mangiar il cavol co' ciechi, non profferiscon mai parola.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 24: Signor dottore, che vi pensavate voi, allorchè vi metteste a schiccherar la vostr'opera, d'aver voi forse a mangiar il cavol co' ciechi?
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 2, 26: Si credeva d'aver a mangiare il cavol co' ciechi, lui.
Esempio: Fag. Comm. 4, 413: Meco non s'ha a mangiar il cavol co' ciechi: i mucini hanno aperto gli occhi.
Esempio: Bracc. R. Dial. 31: Che credevate forse d'avere a mangiare il cavolo co' ciechi?
Definiz: § XLIX. Non avere da far cantare un cieco, Non averne da far cantare un cieco, o Non esserci, da far cantare un cieco, e Non avere un soldo da pagare un cieco, ed anche Non poter far cantare un cieco; dicesi in modo proverbiale per Non avere alcun danaro, Essere affatto privo di quattrini. –
Esempio: Bellinc. Rim. 122 t.: Intendo Monsignor venirne teco S'i' fussi ben con una gamba a gruccia.... E s'i' non posso far cantare un ceco.... Verrò ec.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 25: Sebben non c'è da far cantare un cieco, Di questa spada all'oste fo un presente.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 207: Voi scherzate meco; Non ce n'è un da far cantare un cieco.
Esempio: Fag. Rim. 4, 185: Apollo da' suoi raggi è sì arrostito, Che non n'ha un da far cantare un cieco.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 100: E non ha un soldo da pagare un cieco.
Definiz: § L. Il cieco non può giudicar de' colori; proverbio usato a significare, che L'uomo non può giudicare di cosa, che gli sia affatto ignota, o della quale non s'intenda bene. –
Esempio: Nell. Iac. Vilupp. 1, 12: Non sapete che il cieco non può giudicare dei colori?
Esempio: E Nell. Iac. Astratt. 1, 2: Balia mia, vi compatisco. Il cieco non può giudicar de' colori.
Definiz: § LI. Il cieco guida l'altro cieco, che anche trovasi Il cieco guida l'orbo: dicesi in proverbio allorchè un ignorante pretende di far da maestro a un altro ignorante. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 54: E guida a questa volta il cieco l'orbo.
Definiz: § LII. In terra di ciechi, beato chi ha un occhio solo; oppure, In terra di ciechi, chi ha un occhio solo è signore: proverbio, il quale significa che Chi sa alcun poco tra gl'ignoranti, o gl'inesperti, è riputato dottissimo. –
Esempio: Machiav. Comm. 103: In terra di ciechi, chi ha un occhio è signore.
Esempio: Red. Lett. M. 35: In terra di ciechi, beato chi ha un mezz'occhio.
Definiz: § LIII. Lo vedrebbe un cieco, dicesi a significare che una cosa è della maggiore evidenza.